Il Festival si innamora di Street is Culture

Il “Festival dell’Amore” è stato corrisposto con la passione di credere che la nostra visione, il nostro sogno di progettare un cambiamento sociale partendo dagli Street Styles, come una idea e interesse condiviso.
La serata parte il 6 di giugno nella Triennale di Milano con il concorso alla ricerca di nuovi talenti musicali organizzata dal brand AWLAB che con una selezionata giuria composta da Sofia Viscardi, Domenico Romano, insieme ai rappresentanti di Adidas, Nike, Puma e il management di Sony Music. Selezionano Noemi Cappello, in nome d’arte Noe, che registrerà il suo singolo e video negli studi di Big Fish e distribuiti da Sony Music per il suo lancio promozionale.

A fine premiazioni si sono esibiti sul palco al ritmo del dj set i nostri ragazzi di Street is Culture che si sono divertiti a ballare breaking creando un ottimo mood di festa urban.
L’8 giugno ci siamo presentati stavolta come finalisti per un altro tipo di concorso, sempre all’interno del “Festival dell’Amore”, per presentare Street is Culture, indetto da Sorgenia. Sorgenia era alla ricerca di un tipo di talento, di una idea o il di un progetto di amore per l’uomo, proposto da giovani di una fascia d’età dai 20 ai 29 anni, basato sui valori della sostenibilità e dell’inclusione.
Enrico Conti sale sul palco a rappresentarci di fronte a una platea di 250/300 persone ed una giuria selezionata da Sorgenia, che in un minuto è riuscito a raccontare la nostra associazione, attività, obiettivi e visione. Hanno deciso che la proposta era …. VINCENTE! Siamo stati selezionati al primo posto ricevendo una sponsorizzazione di 20.000 euro che useremo innanzitutto come base di lancio del “Back to School” Road Show di settembre, durante il quale presenteremo itinerando tra tutti i Municipi milanesi il nostro progetto e le sue attività all’interno di diversi spazi in ciascuno di essi.

Grazie a tutto il team di ragazzi che hanno reso questo possibile.
Giulia Caccin
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Continuiamo con amore al Love Music Park

Il Festival della Musica è al suo 25° anno di età e si svolge in 333 città d’Italia coinvolgendo 8844 artisti. A Milano si propone includendo un notevole numero di siti storici in tutta la città e per la prima volta si propone, tra gli eventi, il Love Music park, manifestazione a ingresso gratuito in programma da venerdì 21 a domenica 23 giugno 2019 al Parco Forlanini.
Il Love Music Park propone tre giornate di musica, arte, street food e spazi dedicati al movimento tra cui ci saranno i nostri ragazzi di Street is Culture che dalle 15:00 a mezzanotte informeranno il pubblico interessato alla nostra proposta.
Il programma musicale comincia venerdì alle 15:00 con un sottofondo elettronico di Alex Neri b2b Stefano Fontana (Stylophinics), Stefano Noferini e Hito (con la prima presentazione del progetto Spinoff), De La Swing, FlashMob e Supernova e che alle 20:00 faranno da base agli effetti speciali i Jenza presenta uno show dalle 20:00 alle 21:00 di BMX flatland.
Il sabato 22 dalle 17:00 è il turno degli United Deejays, che per la prima volta si propone a Milano che include: Mattn, Djs From Mars, Marnik, Cristian Marchi, Angemi, Big Fish, Rudeejay, Michael Feiner, Tredici Pietro, Killercatz, Sunstars, Promisedland, Dejack e Ricky J che accompagneranno dalle 20:00 alle 21:00 l’esibizione dei nostri ragazzi di breakdance.
La domenica è il gran finale che a partire dalle 12.00 farà esplodere di colori tutto lo scenario con l’Holi Dance Festival, il festival dei colori indiano alla sua quinta edizione. Tra gli artisti che accompagneranno l’evento spiccano i nomi di Laioung, Highsnob, il pianista rivelazione Davide Locatelli, Provenzano Dj, Luca Testa, Shorty (m2o), Kharfi, Da Brozz, Dj Aniram, Matteo Epis ed Edo Munari, (Discoradio Party) e Orobianco.
Ci vediamo tra poco al parco!
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La disciplina del futuro

Sono passati più di 10 anni da quando ho cominciato ad insegnare e condividere il parkour in tutto il mondo e posso fare un’affermazione con sicurezza: il parkour raggiunge le persone, profondamente.
I primi giorni di insegnamento erano proposte “elitarie” con solo poche persone sufficientemente pazze per provare, nonostante la carenza di conoscenza e la cattiva reputazione che aveva allora. In seguito è stata estesa ad una folla sempre crescente con centinaia di partecipanti con background e motivazioni diverse interessate a questo movimento. Sono testimone dell’evoluzione della disciplina, l’ho vista essere accettata e accolta dal mondo mentre appena due decadi fa era solo un qualcosa di “estremo” che solo pochi avrebbero avuto il coraggio di fare.
Avendo lavorato di più nel settore del fitness, nelle scuole e nei programmi per i giovani riesco a vedere chiaramente la necessità delle persone di muoversi in modo diverso. La parola fitness è stata usurpata ed è ora danneggiata. Alle persone è stato mentito e non si sentono più sane e felici nell’andare in palestra per un lungo periodo. Le persone si infortunano, perdono la loro motivazione e il loro interesse per l’esercizio. Il menù offre tali opzioni limitate in termini di movimento e di reale benessere. Le persone si annoiano nell’utilizzare macchine o nel sollevare pesi tutto il tempo. Ho incontrato professionisti di fitness che sono infortunati regolarmente, fuori forma o immobili: vecchi prima del loro tempo. Sappiamo che manca qualcosa e stiamo solo toccando gli strati superficiali dell’idea di essere in forma ed essere funzionali.
Questa è la ragione per cui “nuove” pratiche basate sul movimento stanno diventando così popolari in questo momento. Ho messo il “nuovo” fra virgolette perché non c’è davvero nulla di nuovo nella pratica di movimento, ci siamo spostati così lontano dalle nostre origini e dalla nostra essenza che ci siamo dimenticati quello che il corpo dovrebbe principalmente fare: Muoversi. La maggior parte delle attività fisiche che vengono offerte sono private degli elementi che ci riconnettono ai nostri istinti naturali, ai nostri bisogni di evolverci e crescere. Il parkour offre precisamente questo.
UN MOVIMENTO INTELLIGENTE, UN MOVIMENTO INTENZIONALE, UN MOVIMENTO EMOTIVO.

Un movimento semplice per quanto sofisticato. Correre, arrampicare, saltare, strisciare, appendersi, fare equilibrio, invertirsi, avvitare…ecc. Tipi di movimento diversi e variegati e, più importante di tutto, con una mente consapevole e vigile.
Il parkour è la disciplina con la crescita più rapida a livello mondiale e non c’è nessun mistero in questo: muoversi è un’abitudine perduta, che sta per essere risvegliata in una nuova era per persone attive, sane, intelligenti. Vedo il parkour lottare e muoversi, come una parte della nostra evoluzione, verso un modo più sano ed adatto per affrontare l’esercizio, l’allenamento e il benessere generale.
Il Parkour: una disciplina del futuro.
Vivi libero e in movimento
Articolo creato da Pakour Wave Bergamo.

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Festa dello Sport

Il giorno 2 di giugno si svolge la “Festa dello Sport” del Municipio 7, Milano, nel Parcheggio di via Pagano – via del Burchiello dalle 9 00 alle 19 00 e rappresenta la prima data da cui partono le dimostrazioni pubbliche di “Street is Culture”.
Il programma dell’evento è ricco di contenuti proposti da 12 associazioni, ovviamente sportive, che operano nel Municipio e di cui la proposta spazia dalla danza, al basket al nordic walking, una varietà che solitamente non ha molti punti di incontro.
La nostra associazione atterra alle ore 12 00 all’evento presentandosi nella propria polimorfia attraverso le presentazioni dei diversi “Street Styles” che riunisce: break dance, parkour, inline skating, graffiti e BMX; e si ritira a evento concluso.
Le presentazioni sono svolte da una parte del nostro equipe di professionisti che si occuperanno durante l’anno accademico 2019/2020 di proporre le attività all’interno di scuole e spazi gestiti da altre associazioni, oltre a presentare un impegno dal punto di vista pedagogico. Infatti il programma dell’associazione è molto ricco e appoggia lo sviluppo dell’individualità del giovane e della capacità di agire funzionalmente in gruppo. Attualmente stiamo partecipando al bando “Antibullis-No!”, iniziativa della Fondazione AIFOS, che tratta questa tematica da una prospettiva assolutamente contemporanea e che inizia a porre dei paletti legali e burocratici su come ogni istituzione, scuola o associazione che sia, si deve compromettere e sanzionare comportamenti illeciti da parte dei propri fruitori minorenni.
Quindi stiamo allargando il nostro orizzonte a fronti che necessariamente vogliamo incorporare per poter crescere come associazione e far crescere giovani cittadini sani.
Ci vediamo presto per condividere uno spazio di sport ma non solo.
Giulia Caccin
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Destrezza tra passioni ardenti

Enrico, 18 anni di Buccinasco nell’hinterland milanese, e con una memoria precisa che gli fa rivivere la traiettoria attraverso i momenti salienti delle sua passione per la BMX.
La storia comincia nel 2012, al ritorno a casa in bici dall’oratorio nota un gruppetto di ragazzi, quasi suoi coetanei, che si allena sulle rampe del park a 30 metri da casa sua con le BMX. Scatta la passione.
Da lì ai prossimi 3 anni passerà metà delle sue giornate sulla BMX, ed i suoi compagni di allenamento diventano gli amici di una vita.
Cominciano i momenti delle competizioni e degli allenamenti tra quelli più bravi.

Nel 2014 partecipa al BMX World’s a Colonia per poi volare nel 2015 a Woodward, in Pennsylvania(USA), una struttura che offre corsi da 45 anni di action sports, tra cui BMX. Enrico partecipa ad un camp estivo di 2 settimane, un’esperienza che lo segna per contenuti, apprendimento e scambio culturale.
A febbraio 2015 vola a Londra, in compagnia di un paio di ragazzi più grandi di lui con cui si allenava spesso, a Corbie, nel comprensorio di BMX “Adrenaline Alley”, dove impara backflip e tailwhip.
Nel settembre 2015 partecipa ad un campus di BMX organizzato da Alessandro Barbero, vincitore del titolo FISE nel 2010, in provincia di Cuneo; e vince l’invito ufficiale a partecipare a Montpellier all’evento FISE lui stesso.
Nell’aprile 2016 si rompe il crociato anteriore durante un allenamento, prima di poter partecipare alla competizione FISE, così da quel momento in avanti usa un tutore; comunque il ginocchio gli esce ogni tanto dalla sede per cui si deve fermare un paio di settimane, ogni volta, prima di ricominciare gli allenamenti.
Nel 2016 torna al Camp estivo di Woodward, però lo vive con meno slancio della prima volta per via del ginocchio incidentato. Infatti dopo 4 giorni di allenamenti, il ginocchio esce dalla sede e deve fermarsi fortunatamente soltanto per un paio di giorni grazie all’intervento di capaci fisioterapisti.
Finisce il Camp in bellezza anche se comincia a vivere la sua passione per la BMX più come un piacere personale che voler destreggiarsi tra competizioni mondiali in quanto il dolore prevale sul piacere.
Inizia ad esplorare nuovi interessi e adesso, alle prove con la maturità a fine anno ed il test d’ingresso alla Bocconi nell’indirizzo di Scienze Politiche, conseguenza diretta della sua esposizione al panorama internazionale nella sua interculturalità.
Comunque il passato chiama e Remo, il suo allenatore di breakdance con cui ha praticato un anno tra 2014 e 2015, gli propone vista la sua esperienza e rete di contatti di collaborare con “Street is Culture” nella sezione BMX. Accetta.
Un fuoriclasse molto giovane e con tanti talenti.
Benvenuto nel gruppo.
Giulia Caccin
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Slang in linea!

Una raccolta generica dei termini usati per denominare l’ambiente del pattinaggio street e i tricks.
Slide o grind: l’azione di scivolare sopra un tubo o un muretto.
Rail: qualsiasi tubo o ringhiera su ui si possa ‘slidare/grindare’
Fakie: andare all’indietro sui pattini

Soulplate: quella parte del pattino rivolta verso il pavimento che sporge dal frame. Viene appoggiata al rail per scivolare in soul slide. Generalmente sono intercambiabili.
Topside (o Top): è un prefisso che viene seguito dal nome di un trick. Quando in uno slide ad appoggiare non è la soulplate ma il frame, e la caviglia è completamente inclinata verso l’esterno.
Alley Oop: è un prefisso che viene seguito dal nome di un trick. Avviene quando pattinando in avanti effettuiamo un salto di 180° prima di atterrare su un rail. La rotazione deve avvenire sempre guardando verso il rail.
Truespin (o True): è un prefisso che viene seguito dal nome di un trick. Si tratta di un Alley Oop ma la rotazione avviene dal lato opposto, rivolgendo la schiena verso il rail e staccando gli occhi da esso mentre si ruota.
360 – 540 – 720 – … si utilizzano per indicare il numero di giri e mezzi giri effettuati durante un salto.
Bianca Dagheti

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Mr Precision, nel posto giusto al momento giusto!

Presentiamo Mario Puglisi che ha 30 anni e metà della quale passata praticando prima breakdance, poi parkour e freerunning.
Appassionato pioniere che, quando usare gli ostacoli urbani e naturali era malvisto, superava le barriere culturali proponendo performance pubbliche a feste di paese, fiere e partecipando a interviste televisive e spot.
Essendo uno dei primi arrivati nella disciplina è diventato uno dei referenti principali nel territorio monzese e in brianza, arrivando fino a Milano.
Comincia ad insegnare breakdance nel 2007 in palestra, quando non era necessaria tanta formalità ed ottiene il certificato di istruttore nel 2014 dal CONI.
Quest’anno il corso non si propone però continua ad allenarsi e ad insegnare. Fonda il gruppo SKPK (skulls p-key) e in diversi corsi cerca di trasmettere la sua passione per parkour, freerunning e tricking.
I primi corsi di Parkour iniziarono nel 2012, attualmente insegna in diverse palestre ad Arcore, Oreno, Merate e Busnago, con allievi che vanno da una fascia d’età amplia, dai 6 anni agli under 30.

Insomma un pezzo da novanta che è tassello fondamentale per interagire con le nuove leve, che Remo Scalia, ballerino di breakdance, ha saputo intercettare tra i suoi contatti.
Un giorno si incontrano, Mario e Remo, e parlano del progetto Street is Culture, progetto ideato da Magid Motamedian, che vuole rivitalizzare Milano con eventi che promuovano attività di sport urbano in ognuno dei 9 quartieri incentivando i giovani a partecipare per scoprire unicità e benefici che queste discipline possono dimostrare.
Mario sentendosi chiamato si arruola, posizionandosi nell’area che più semplicemente gli compete, il coordinatore dello Street Team, ovvero degli altri giovani collaboratori responsabili per lo sviluppo delle sei discipline a livello organizzativo e di social media.
Attualmente è già operativo e si sta incaricando anche di rappresentare a Milano l’organizzazione e nei termini burocratici il progetto.
Grazie per il grande impegno e la passione.
Giulia Caccin

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L’onda perfetta? …The Urban Wave!

Diamo il benvenuto a bordo a Nina Fortuna, 27 anni, con un’adolescenza passata a Lubiana, capitale della Slovenia, muovendosi negli spazi urbani tra graffiti, skateboarding e breakdance.
Durante gli anni dell’Università ha deciso di dedicare i suoi studi al Design e nello specifico Web e Graphic Design, con cui si è messa alla prova negli uffici della compagnia farmaceutica Novartis nella sede slovena denominata Lek d.d. .
Terminato il contratto con detta impresa decide di dedicarsi alla sua passione, la tavola, e
col connazionale Uroš Židanek, nel 2017, co-fonda la compagnia “Dropin Boards” (www.dropinboards.com) generando design freschi e colorati per skateboarders e surfers.
Però, anche dedicandosi a pieno alla sua passione, la Slovenia non ha sbocchi sul mare ed il richiamo dell’Oceano diventa di volta in volta sempre più prorompente e un giorno decide che è il momento: cambiare di nuovo la rotta.

Il suo nuovo obiettivo sono le Isole Canarie e nello specifico Fuerteventura: Oceano, surf, sole, ambiente internazionale. E spulciando nel web incontra questo programma chiamato Erasmus Entrepreneurship dell’Unione Europea che connette imprenditori per uno scambio reciproco di competenze durante un periodo da 3 a 6 mesi. Si stipula un accordo e un imprenditore Mentor ospita l’altro imprenditore nella sua impresa e lo incorpora per facendogli vedere i suoi trucchi del mestiere.
E così incontra la agenzia di comunicazione www.motamedian.net che le propone di collaborare nel progetto “Street is Culture”, progetto che la interessa da diversi fronti, data la formazione accademica e lavorativa ma anche ai suoi interessi personali di cultura urbana.
E per chiudere in bellezza più l’agenzia si trova a Fuerteventura, proprio dove stava cercando.
Tavole e web design si incontrano in un match perfetto in forma e contenuto.
Dal primo febbraio, attraverso l’università slovena di Primorska www.upr.si e www.itccanarias.org si stipula il contratto tra l’imprenditore Magid Motamedian titolare dell’agenzia e ideatore del progetto e Nina.
Un buon inizio di storia, aspettiamo presto le evoluzioni.
Giulia Caccin

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Una cultura, una disciplina, uno stile di vita

Quando si parla di BMX si sa, ai più viene in mente una semplice bicicletta un po’ più piccola del normale per persone più spericolate del normale, ma si tratta in realtà di molto di più, di una cultura, una disciplina, uno stile di vita, di libertà e di senso del proibito, perché sì, grazie a questa bicicletta si provano emozioni e scosse adrenaliniche solitamente precluse all’uomo più comune.
Cerchiamo di dare però anche una definizione tecnica a questa disciplina, con più cenni storici e meno sentimenti.
La BMX è una disciplina appartenente ai cosiddetti “action sports” che si suddivide in due gruppi principali, BMX race e freestyle.

Il primo dei due nasce dall’idea di portare il format delle gare di motocross su sterrato nel mondo della bicicletta all’inizio degli anni settanta in California e predilige biciclette che puntano più alla leggerezza che alla resistenza. La BMX freestyle invece trova spazio per emergere in America alla fine degli settanta come sport molto più spontaneo e libero, praticato in appositi “park” o utilizzando l’arredo urbanistico. Le biciclette utilizzate devono resistere a urti molto violenti e scomposti, cosa che richiede l’utilizzo di materiali molto robusti. Con l’avanzare degli anni poi si ha assistito alla nascita spontanea di altri due stili, il dirt jumping che sfrutta una serie di salti in terra battuta, e la bmx flatland, che consiste nell’eseguire manovre in piano senza toccare terra con i piedi.
La BMX poi è una disciplina che si sposa bene come poche con il mondo digitale della fotografia e del videomaking, lasciando libero sfogo alla creatività di rider e case produttrici che tramite la loro collaborazione riescono a creare contenuti davvero mozzafiato.
Seppur ritenuto ancora da molti come disciplina per “delinquenti”, si tratta di uno sport con regolamentazione e organizzazione ufficiali (UCI) ed entrerà ufficialmente a far parte degli sport olimpici a Tokyo 2020.
Per chiudere ci tengo a dire che il mondo della BMX è una sola e grande comunità avente l’enorme pregio di avere larghe vedute e di sapere e volere relazionarsi e accettare il diverso e questo è ciò che più mi ha affascinato e catturato di questa grande realtà di strada.
Enrico Conti

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