Milano Open day tour 2023
Street is Culture ritorna nelle città italiane anche quest’anno! Si dà il via alla serie di open day in tutta Italia con gli eventi di Milano!
È un evento importante, che merita di essere vissuto appieno. Street is Culture, infatti, rappresenta una grande possibilità per tutti i ragazzi. Essa è un modo per permettere ai giovani di vivere con rinnovata consapevolezza loro stessi, le loro sfide emotive, psicologiche e fisiche, di riscoprire la loro socialità e un appropriato codice di condotta basato sul fair play.
I ragazzi imparano a conoscersi meglio e a sviluppare armonicamente le loro potenzialità e risorse.
Ciò viene compiuto tramite l’insegnamento di varie discipline appartenenti appunto alla cultura della strada. Tipicamente, il fatto che queste discipline siano già culturalmente vicine all’orizzonte degli interessi dei ragazzi rende semplice il costruire qualcosa di bello e di interessante assieme.
Per promuovere queste discipline, in partenza ad ottobre, SIC sta organizzando open day multidisciplinari in tutta Italia e in particolar modo a Milano in tutti i municipi! Durante gli open day i nostri istruttori saranno disponibili a presentare e dimostrare la bellezza e i benefici di queste discipline con prove gratuite a tutti.
I primi appuntamenti saranno già questo weekend: ci si vede al Playground di Basket in via Costantino Baroni questo sabato, giorno 9, dalle 15 alle 18 e domenica 10 allo Skatepark Lampugnano dalle 10 alle 13.
Ma non finisce qui, naturalmente!
Continueremo sabato 16 di pomeriggio al Parco Lambro (Municipio 3)
Sabato 23 al Parco La Spezia (municipio 6) dalle ore 10 alle 13, in occasione della Festa dello Sport. Sempre per sabato 23 è previsto anche un appuntamento a Piazzale Selinunte (Municipio 7), in occasione del Villaggio dello Sport, mentre domenica 24, in collaborazione con il NO PARKING DAY, saremo allo Skatepark Motta (Municipio 4) dalle ore 15 alle 18.
Sabato 30 settembre dalle ore 10:00 alle ore 13:00 al Giardino Aido, in via Viterbo 30 (Municipio 7)
Continua a seguire il nostro blog per non perderti le date di ottobre!
Ringraziamo tutti gli assessori che fin da subito hanno creduto e voluto questa inziativa, Elisabetta Genovese, Francesca Ulivi, Arianna Curti, Filippo Rossi, Marina Melloni, Francesco Fumagalli, Santo Minniti, Manuel Sciurba, Giulia Pelucchi, Tiziana Elli.
La partecipazione è gratuita ma i posti limitati, invia la tua richiesta a questo link: https://forms.gle/EnQhcPc9qMhC
Per ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com
Playground basket Municipio 5 https://goo.gl/maps/tfSg541QYf
Skatepark Lampugnano Municipio 8 https://goo.gl/maps/qd517u3Raf
Un tirocinio di successo per Carmen
Si è appena conclusa l’esperienza di tirocinio di Carmen Diop, studentessa laureanda alla triennale in scienze e tecnologie della comunicazione presso l’Università di Ferrara.
Durante il suo periodo di tirocinio presso Street Is Culture, Carmen ha avuto l’opportunità di immergersi nella cultura urbana e nelle dinamiche di aggregazione giovanile. Il principale obiettivo del suo tirocinio era la creazione di una campagna di comunicazione innovativa ed efficace.
È stata responsabile della strategia di social media marketing su diverse piattaforme, tra cui TikTok, Instagram, Linkedin e Facebook. Inoltre, si è dedicata alla scrittura di articoli per il blog aziendale. Ha contribuito anche all’evoluzione dell’immagine e dell’identità dell’associazione, sviluppando strategie di comunicazione mirate ai nostri gruppi target. Durante il percorso ha assunto il ruolo di referente generale, dimostrando le sue capacità di leadership attraverso la gestione delle attività di altri tirocinanti.
Ha avuto l’opportunità di collaborare con professionisti sia interni che esterni all’azienda, arricchendo ulteriormente la sua esperienza.
Carmen inizia con entusiasmo: “Nel mio ruolo di ballerina di danze urbane, SIC ha immediatamente catturato la mia attenzione. Credo che non ci sia nulla di più gratificante che unire studio, lavoro e passione, e grazie a questo tirocinio ho avuto l’opportunità di farlo. Ballo sin da quando sono bambina, e ho sempre avuto a cuore la cultura urbana. Vedere l’impegno di questa azienda nel promuoverla mi riempie di gioia.”
Inoltre, aggiunge: “Attraverso questa esperienza, ho imparato moltissimo, sia dal punto di vista professionale che umano. Ho avuto la possibilità di mettere in pratica ciò che ho studiato per tre anni, migliorando le mie abilità comunicative e competenze digitali. Nel mio ruolo specifico, ho compreso cosa significa guidare un team, affrontare problemi e trovare soluzioni. È indubbiamente il mio campo, e nonostante le sfide, trovo stimolante poter utilizzare le mie abilità per gestire e far progredire un progetto o un lavoro. Serve determinazione, creatività ed empatia, poiché devi costantemente interagire con persone diverse.
Questa esperienza mi ha aiutato, infatti, a crescere anche dal punto di vista umano; nel mondo del lavoro, si è costantemente in contatto con individui di background diversi, ed è essenziale comprenderli per comunicare efficacemente e mantenere l’obiettivo in vista.”
La tirocinante condivide anche le sue impressioni sul team con cui ha lavorato, affermando: “Non c’è nulla di più bello che collaborare con una squadra che lavora in armonia, e ho trovato questa armonia in SIC fin dall’inizio. Mi sono sentita accolta e a mio agio da subito. Dal Presidente ai dipendenti e ai miei colleghi tirocinanti, ho sempre ricevuto rispetto e supporto, il che ha reso la mia esperienza estremamente piacevole.”
Carmen conclude così: “Sono profondamente grata e soddisfatta dell’esperienza che ho vissuto. Street Is Culture sta svolgendo un lavoro straordinario per i giovani che desiderano immergersi nella cultura urbana, che comprende sport e arte. Invito tutti a partecipare ai loro progetti; vedo in questi giovani il mio sé da bambina con un sogno da realizzare, e in SIC trovo un’opportunità per realizzarlo.”
Se sei alla ricerca di un’esperienza lavorativa/ tirocinante all’interno di un team giovane e dinamico contattaci alla email magid@streetisculture.com o al numero +39 351 8531072.
-Carmen Diop
Un ritorno in grande stile per il Savona Street Fest
Savona, una città che da sempre si trova sulla frontiera delle innovazioni culturali, si prepara ad ospitare la seconda edizione del Savona Street Fest, in cui Street Is Culture sarà presente, un evento che promette di unire il mondo “street” in tre giorni intensi di musica, danza, arte e sport. Dal 1° al 3 settembre, l’area di Piazzale Eroe dei Due Mondi si trasformerà in un crocevia di creatività e vitalità urbana.
Il Savona Street Fest è nato nel 2022 dall’iniziativa del Tavolo dei Giovani, un luogo di incontro tra l’amministrazione, le associazioni giovanili del territorio e i giovani stessi. L’obiettivo di questo evento annuale è valorizzare la cultura urbana e street, offrendo uno spazio di espressione alle diverse discipline che si sviluppano nel tessuto cittadino. La manifestazione è sostenuta dall’Amministrazione del Comune di Savona e si inserisce in un percorso di riqualificazione urbana e rigenerazione dei luoghi di incontro giovanile.
La Street Culture appartiene ai giovani, ed è proprio questa consapevolezza che fa del Savona Street Fest un importante catalizzatore di crescita individuale e sociale. Questo festival è concepito per favorire lo scambio culturale e costruire insieme un mondo migliore attraverso l’incontro e la condivisione.
La Street Culture è una modalità di fruizione del mondo che nasce da una nuova visione dei fondamenti stessi della socialità: la musica, l’arte, la comunicazione e il design sono elementi che la compongono. Il Savona Street Fest mira a promuovere questa cultura attraverso una variegata programmazione. Artisti locali e nazionali saliranno sul palco principale fin dalle prime ore del pomeriggio, mentre una zona dedicata al ballo hip hop ospiterà esibizioni di ballerini professionisti e un contest di danza. L’area Graffiti Wall sarà una tela aperta per gli artisti italiani e ospiterà un contest di graffiti, una novità dell’edizione 2023.
I visitatori del festival potranno deliziarsi con una varietà di sapori provenienti da tutta Europa grazie agli stand gastronomici presenti del Mercato Europeo, offrendo il meglio dello street food. Inoltre, non mancherà una selezione delle birre più famose a livello internazionale. Un servizio bar sarà attivo fino alla chiusura dell’evento, garantendo un’esperienza completa di svago e intrattenimento.
Il Savona Street Fest avrà a disposizione anche la vicina spiaggia per offrire attività ricreative nelle ore pomeridiane, accompagnate da DJ set che creeranno l’atmosfera perfetta per i partecipanti. La musica e l’intrattenimento continueranno nelle ore serali, trasformando la spiaggia in un luogo di festa e socialità.
Gli amanti degli sport urbani troveranno il loro rifugio nello skate park allestito appositamente per l’evento. Qui, nelle giornate del 2 e del 3 settembre, ci saranno istruttori di SIC che terranno lezioni gratuite di skateboard e parkour e i più giovani avranno l’opportunità di avvicinarsi a queste discipline. Lo spazio ospiterà anche altre discipline outdoor legate al mondo street.
Il festival riserva uno spazio speciale alle associazioni giovanili locali, offrendo loro la possibilità di promuovere le rispettive attività. Iniziative legate a tematiche ambientali, culturali e sociali verranno presentate in questa area, contribuendo così alla costruzione di una comunità consapevole e impegnata.
Per scoprire tutti gli appuntamenti e gli orari dettagliati del Savona Street Fest 2023, visita la pagina Instagram dell’evento.
Se sei interessato a saperne di più sulla nostra associazione, non esitare a contattarci al numero 3518531072 o tramite email all’indirizzo magid@streetisculture.com.
Sarà un’esperienza di cultura urbana e creatività da non perdere!
-Carmen Diop
Banksy, profeta della street culture
Banksy è il nome d’arte di un leggendario writer britannico, uno dei maggiori esponenti di sempre della urban art, la cui vera identità è ancora oggi sconosciuta.
Sempre squisitamente satirica e sovversiva, la street art di Banksy non nasce mai come semplice risposta ad un’urgenza espressiva qualsiasi: è una vera e propria cosa viva, capace di istigare nella mente dello spettatore profonde domande sul mondo moderno, di farlo riflettere.
Bansky tratta temi come le farraginosità della società occidentale, le atrocità della guerra, il conformismo, le brutalità dei mass media come strumento di propaganda e delle forze dell’ordine come strumento di repressione. La sua opera sembra perennemente alla ricerca delle contraddizioni nascoste della società moderna, delle sue ipocrisie e dei suoi crimini, e tutto ciò usando il linguaggio, l’immaginario e i codici della cultura di massa e della cultura pop.
È famosissimo per il sapiente e ormai inconfondibile uso dello stencil, il principale strumento pittorico nel suo arsenale, utilissimo per poter realizzare i suoi graffiti molto in fretta e con un’ampia precisione.
Banksy è anche in aperta polemica con il mondo della diffusione tradizionale dell’arte ed in particolare con la mentalità dei magnati dell’arte. Molte sue opere alludono a ciò e spesso Banksy è solito appenderle clandestinamente nelle gallerie d’arte più famose del mondo, con gran clamore mediatico volta per volta.
Nonostante Banksy sia un nome ormai conosciuto in tutto il mondo e la sua arte celebrata e rinomata nella cultura pop così come in quella accademica, il misterioso writer di Bristol ha sempre preferito l’anonimato: come se non volesse attribuire a quelle opere una faccia, un volto, il pensiero di qualcuno con un nome ed un cognome, bensì piuttosto renderle il pensiero inespresso di una generazione, la voce latente di un popolo insoddisfatto, un vero e proprio profeta della street culture.
Mente e corpo in armonia
Lo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale. L’efficace impatto psicologico dello sport, spesso sottovalutato, si estende ben oltre il terreno di gioco, regalando benefici duraturi e molteplici. In questa prospettiva, Street Is Culture ha deliberatamente scelto di puntare sulla sinergia tra sport e mente, impiegando l’attività sportiva come strumento per favorire un benessere sia mentale che culturale.
Un notevole vantaggio psicologico offerto dallo sport è la sua capacità di mitigare lo stress e migliorare il benessere emotivo. L’esercizio fisico induce ilLo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale.Lo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale. rilascio di endorfine, anche chiamate “ormoni della felicità”, che generano sensazioni di euforia e benessere. Questo processo naturale agisce come un antidoto all’ansia e al disagio emotivo, costituendo un reale strumento per affrontare con maggiore positività le sfide quotidiane.
Il conseguimento degli obiettivi sportivi, che variano dall’aumento delle proprie prestazioni personali al raggiungimento di traguardi competitivi, concorre a costruire una maggiore fiducia in sé stessi. Gli atleti imparano a superare ostacoli e a constatare che il loro impegno si traduce in risultati tangibili, creando un senso di soddisfazione personale che si riflette anche in altre sfere della vita.
Inoltre l’ingresso nell’ambito sportivo spesso richiede di affrontare situazioni di pressione e ansia legate alle prestazioni. Grazie a queste esperienze, gli atleti sviluppano competenze per affrontare in maniera più efficace l’ansia. Questa capacità si estende ben oltre il mondo sportivo, migliorando la loro abilità di affrontare situazioni stressanti nella quotidianità.
L’impegno sportivo richiede una concentrazione intensa e una focalizzazione sull’obiettivo. Gli atleti imparano a filtrare le distrazioni e a mantenere l’attenzione saldamente centrata sulla situazione attuale. Questa abilità si riflette positivamente in altri contesti come lo studio e il lavoro, migliorando l’efficienza e la qualità delle prestazioni.
La partecipazione a squadre sportive o gruppi di allenamento facilita la costruzione di relazioni sociali di rilevanza. Gli atleti sviluppano un senso di appartenenza e amicizia con i compagni di squadra, dando origine a una rete di supporto sociale che contribuisce al benessere emotivo.
L’adesione all’attività sportiva richiede pianificazione e costanza nell’adempimento agli impegni di allenamento. Questo processo contribuisce a sviluppare l’autodisciplina e a perfezionare la gestione del tempo, competenze che risultano preziose in ogni ambito della vita.
In un’epoca in cui il focus sulla salute mentale è più fondamentale che mai, Street Is Culture ha scelto saggiamente di sfruttare l’intrinseca connessione tra sport e benessere psicologico. Questa integrazione crea un terreno fertile per rafforzare la fiducia in sé stessi, stabilire legami sociali e gestire le emozioni. Attraverso questa scelta strategica, dimostra una consapevolezza dell’immensa potenzialità di un approccio attivo alla vita all’interno del contesto della cultura di strada, contribuendo al benessere sia fisico che mentale delle persone.
Se desideri ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo magid@streetisculture.com.
-Carmen Diop
Urban art: dai graffiti all’arte di protesta
L’urban art è un fenomeno complesso e caleidoscopico: come si può racchiudere in una sola definizione?
L’unico massimo comun denominatore che è possibile trovare, plausibilmente, è quello dell’urgenza dell’espressione artistica come rivendicazione sociale. Il resto è gradito, ma sempre opzionale.
Partiamoci dalle basi: la forma di urban art più famosa esistente è il graffitismo. Il graffitismo è una forma di pittura murale diffusa ovunque, e consiste principalmente nel dipingere il proprio nome d’arte, in gergo “tag”, in maniere esteticamente eccentriche sui muri del tessuto urbano.
Le tecniche sono svariate, e comprendono l’uso di bombolette spray, stencils, aerografi, acrilici, poster e virtualmente ogni strumento artistico che possa essere usato in maniera abbastanza rapida ed incisiva.
Questa però è solo la forma più elementare del fenomeno. Il graffitismo stesso ha molte sfumature. In primo luogo, è spesso una importante voce dei quartieri periferici delle metropoli, dove la cultura della strada e la sua espressione come graffitismo diventano una sola cosa.
Ma ogni graffitaro, a prescindere dalla sua inclinazione, cerca di sviluppare uno stile e una personalità tutta sua, in modo da distinguersi nei panorami della urban art e creare un suo “marchio”.
Questa ricerca artistica è spesso stata così potente da emancipare l’arte di strada dalle sue origini graffitare e rendere questa forma artistica non più un puro capriccio estetico, ma una tradizione che cerca di esprimere un messaggio, spesso sociale, politico o comunque di contestazione.
Banksy è un famosissimo esempio di ciò: i suoi lavori di protesta contro l’omologazione dell’establishment sono ormai immediatamente riconoscibili nella mentalità collettiva. È spontanea l’associazione alla rivendicazione della libertà d’espressione, al pacifismo o all’unicità e poliedricità di ogni essere umano.
La street art, in questo modo, si pone in polemica più o meno aperta con l’élite e contro il mondo della conformazione, sia essa conformazione artistica (il mondo delle gallerie d’arte, ad esempio), morale o politica.
Seguendo questa evoluzione, ci si accorge facilmente che la urban art è un fenomeno ampio e vasto, che va dal mondo (meno consapevole ma sicuramente più a stretto contatto con le radici culturali del fenomeno) dei tag alle più consce rivendicazioni morali ed umane di un fenomeno che conta tra le sue fila anche capisaldi accettati dell’arte moderna come Banksy o Keith Haring.
E tornando alla domanda originale: è possibile darne una definizione unica? Forse no, ma forse l’unica cosa che sta dietro ai tag dei graffitari di periferia quanto alle opere di Banksy è la rivendicazione del diritto all’urgenza espressiva per se stessi quanto per il mondo intero.
Street Is Culture offre splendidi corsi sull’argomento, il cui scopo è insegnare ai ragazzi quest’arte in maniera funzionale ed espressiva!
Per ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo magid@streetisculture.com.
Blading: stile e creatività attraverso le lame
Nel vasto panorama degli sport urbani e delle forme d’arte che ne derivano, Street Is Culture si occupa anche di “blading“. Essa emerge come una disciplina affascinante che unisce abilità acrobatiche, creatività e stile personale. Anche se potrebbe non essere altrettanto famoso come il suo cugino più noto, lo skateboard, il blading ha guadagnato una base di appassionati devoti e sta attirando l’attenzione di un pubblico sempre più ampio.
Il blading, anche noto come rollerblading o inline skating, ha avuto origine negli anni ’80 come una forma di trasporto alternativa e si è rapidamente evoluto in uno sport a sé stante. La chiave di volta del blading risiede nell’uso di pattini in linea, cioè montati su una fila di ruote allineate lungo la base del pattino. Questo design consente una maggiore agilità e un controllo superiore rispetto ai tradizionali pattini a quattro ruote.
Inizialmente, il blading era principalmente considerato uno sport da strada, utilizzato come mezzo di spostamento o per esercizio fisico. Con l’evolversi delle abilità e la crescente popolarità delle acrobazie su pattini, il blading si è trasformato in una vera e propria forma d’arte.
La tecnica del pattinaggio in linea presenta affascinanti somiglianze con quella del pattinaggio su ghiaccio, tuttavia, la presenza di un maggiore attrito influenza significativamente la velocità raggiungibile. Nel corso del tempo, le diverse specialità del pattinaggio in linea hanno contribuito a sviluppare una varietà di elementi tecnici, alcuni dei quali derivati dal pattinaggio su ghiaccio e dal pattinaggio a rotelle, mentre altri sono completamente innovativi. Nonostante queste differenze, esiste un nucleo tecnico di competenze fondamentali, condivise tra le varie discipline e abbastanza standardizzate, che ogni pattinatore in linea di buon livello dovrebbe possedere.
Le principali tecniche includono spinte, curve, incroci in avanti, diverse modalità di frenata e arresto, pattinata e incroci all’indietro, transizioni avanti-indietro e viceversa, slalom in avanti e all’indietro su due piedi e su un piede, salti, nonché i famigerati “tre” esterni ed interni, e molto altro ancora.
È fondamentale comprendere che acquisire queste tecniche richiede un’attenta osservazione, la capacità di catturare gli aspetti essenziali dei movimenti, un sincero spirito di emulazione, una buona dose di sensibilità propriocettiva e, naturalmente, passione e perseveranza. L’arte del pattinaggio in linea va oltre la mera padronanza tecnica, poiché richiede un profondo coinvolgimento e un costante desiderio di miglioramento personale. Solo attraverso la dedizione e la continua pratica è possibile affinare queste tecniche e dare vita a movimenti fluidi e spettacolari che incarnano l’essenza stessa del pattinaggio in linea.
Una delle caratteristiche più affascinanti del blading è la sua natura altamente creativa. Gli skater sono liberi di esprimersi attraverso una varietà di movimenti fluidi, acrobazie audaci e sequenze coreografate. Questa libertà di espressione consente a ogni blader di sviluppare uno stile unico e personale. Alcuni potrebbero preferire trick veloci e dinamici, mentre altri potrebbero concentrarsi su movimenti più eleganti e fluidi. Il blading diventa quindi un mezzo attraverso il quale gli individui possono comunicare la propria personalità e prospettiva al mondo.
Come molte altre subculture, ha creato una forte comunità di appassionati che condividono una passione comune per questa disciplina. I blader si riuniscono per sessioni di pattinaggio, eventi e competizioni in tutto il mondo, creando uno spazio in cui possono condividere idee, ispirarsi a vicenda e collaborare su nuovi progetti.
Inoltre, l’avvento dei social media e delle piattaforme di condivisione video ha consentito ai blader di condividere le proprie acrobazie e creazioni artistiche con un pubblico globale. Questa esposizione ha amplificato la portata dell’arte del blading e ha permesso a nuovi talenti di emergere e ispirare altri.
Anche se può sembrare un’attività estremamente divertente e creativa, è importante sottolineare l’importanza della sicurezza e della responsabilità. L’uso di protezioni, come caschi, ginocchiere e gomitiere, è fondamentale per prevenire lesioni durante l’esecuzione di acrobazie e trick. Inoltre, i blader dovrebbero essere consapevoli dell’ambiente circostante e rispettare le regole della circolazione stradale quando si pattina in spazi pubblici.
Il blading è molto più di una semplice attività fisica o di svago – è un modo di esprimersi, di sfidare i limiti personali e di creare connessioni significative all’interno di una comunità appassionata. Attraverso le sue evoluzioni artistiche, ci invita a guardare oltre i confini tradizionali dello sport e a scoprire l’arte che può emergere quando l’abilità tecnica si fonde con la creatività personale. Quindi, la prossima volta che vedrete un gruppo di blader sfrecciare lungo la strada, prendetevi un momento per apprezzare l’arte e lo stile unici che si nascondono dietro ogni movimento audace!
Se desideri ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo magid@streetisculture.com.
-Carmen Diop
DJing, hip-hop e l’espressione di sé nella street culture
Rapping, DJing, turntablism: le discipline del nostro Music Box non sono mode effimere. La musica della strada è invece un caposaldo della cultura del ventesimo secolo.
Nella storia umana, la musica ha assunto innumerevoli funzioni. La musica cura, evoca, commemora, la musica è espressione immediata e potente di sé. Nella street culture, come in ogni controcultura, la questione assume sempre un accento identitario e comunitario: la musica diventa allora il posto dove rivendicare la propria libertà ed unicità, dove fondare la cultura condivisa su dei valori, degli stili comuni.
Quale miglior esempio dell’hip hop e del DJing per dimostrare tutto ciò? L’hip hop muove i suoi primi passi infatti nel cuore della cultura afroamericana della New York degli anni ’70, come rielaborazione in chiave moderna e urbana dei precedenti generi musicali afroamericani, quali il blues, il jazz, il dub e soprattutto il funk.
Assai più che un semplice genere musicale, l’hip hop è una cultura di strada a tutto tondo: comprende ad esempio il rapping, uno stile vocale ispirato alla tradizione dei “griot” dell’Africa occidentale, in rima o parlato, cadenzato in un serrato discorso ritmico; comprende il DJing (o turntablism), ovvero l’arte di creare musica selezionando e “remixando”, come in un collage sonoro, più campionamenti provenienti dalle più svariate fonti musicali, con tutto un campionario di tecniche e trucchi del mestiere come lo scratch; comprende i suoi specifici tipi di danza associati, come la breakdance; e le sue pratiche urbane correlate, come la street art.
Nel corso dei decenni la musica rap è diventata un fenomeno mainstream importantissimo, dove i rapper più famosi mettono assieme cifre da capogiro in termini di vendite e ascolti, dove la cultura in sé ha ampiamente superato le barriere di New York e dell’America stessa, essendo ormai conosciuta ed incessantemente emulata da tutto il resto del mondo. Ad oggi, la sua presenza centrale ed inamovibile in ogni anfratto della cultura pop (moda e cinema sono solo due esempi) è assolutamente innegabile.
Il DJing, poi, ha subito tutta una sua evoluzione parallela, sfociando nella musica disco e house fino a colonizzare e mescolarsi praticamente ogni ambito della musica elettronica moderna. Le tecniche della messa a tempo dei brani, che è in grado di imprimere continuità ed impeto alla selezione musicale di partenza, ha un campo di applicazione virtualmente infinito – così come le infinite possibilità di manipolazione del suono offerte dai moderni software di musica.
SIC è profondamente consapevole dell’importanza di tutto ciò per la cultura di strada, e per questo motivo ha incluso il Music Box tra le sue discipline.
Nel progetto Music Box, infatti, troverete diversi percorsi di gruppo attraverso i linguaggi della creatività musicale sviluppata in laboratori pratici.
Ci sono corsi specifici sul DJing, sul rapping (come potete vedere voi stessi sui video qua sotto!), sulla music production e non mancano nemmeno corsi di musicoterapia meditativa.
Per ulteriori informazioni sui corsi, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
-Francesco, UNIPA
Un viaggio tra diverse realtà è stata l’esperienza di Laura
Si è conclusa l’esperienza di tirocinio di Laura Salanitri, studentessa laureanda alla magistrale di Comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità presso L’Università degli studi di Palermo.
Laura durante la sua esperienza ha sicuramente ben compreso e apprezzato l’importanza delle discipline alternative, spesso sottovalutate, per lo sviluppo sia di zone urbanisticamente degradate sia di comunità di adolescenti e giovani adulti altrimenti abbandonati a loro stessi.
Durante i mesi di tirocinio si è occupata della parte legata alla comunicazione principalmente, organizzando il calendario degli eventi e degli argomenti di cui parlare all’interno del blog, con una cadenza di tre volte a settimana, rispettivamente lunedi, mercoledi e venerdi. Avendo avuto modo di scrivere lei stessa gli articoli ha potuto confrontarsi con tante realtà e persone diverse provenienti da tutta Italia, ognuno con una storia, con una personale visione da raccontare. Le è stato affidato anche il controllo dei social e sopratutto di LinkedIn. Inoltre un’altra parte del suo tirocinio è stata dedicata alla promozione dei corsi e dei progetti tramite l’invio di email rivolte principalmente alle scuole e ai comuni.
“Quello che più ho apprezzato di questa esperienza è stata l’aggregazione, lo spirito di squadra che si respira tra i colleghi. Non ti senti mai da solo/a.”
“La diversità è una ricchezza che sic tramite le sue discipline e i suoi progetti sa rispettare ed esaltare.”
Grazie ai progetti portati avanti da sic i ragazzi imparano a stare insieme e a impegnarsi nel manifestare le loro idee con delle arti “alternative”.
Se sei alla ricerca di un’esperienza lavorativa/ tirocinante all’interno di un team giovane e dinamico contattaci all email magid@streetisculture.com o al numero +39 351 8531072.
Breakdance: movimento urbano che trasforma
Nel vasto e inarrestabile mondo dell’arte urbana, una disciplina si erge come una vera e propria rappresentazione dell’anima delle strade: la breakdance. Una forma di espressione corporea che ha conquistato il cuore di giovani e adulti in tutto il mondo, la breakdance è diventata un simbolo tangibile della cultura di strada. Ecco perché Street is Culture ha scelto di abbracciare questa forma d’arte e renderla parte integrante della propria missione.
La storia della breakdance ha avuto origine tra gli adolescenti afroamericani e latinoamericani nel quartiere del Bronx a New York negli anni ’70. Ha preso vita durante le feste private e gli eventi di strada organizzati dalla nascente comunità hip-hop ed è emersa come una risposta creativa alle sfide sociali e culturali dell’epoca.
I giovani dei quartieri urbani iniziarono a sperimentare movimenti e pose uniche ispirate dalla danza, dalla ginnastica e dalla cultura hip-hop emergente. Questa nuova forma di danza era caratterizzata da movimenti acrobatici, rotazioni, salti e gesti che sfidavano le convenzioni della danza tradizionale.
La breakdance comprende due componenti principali: una fase iniziale in posizione eretta chiamata “toprock” e una serie di movimenti che coinvolgono un contatto ravvicinato con il pavimento, tra cui “footwork”, “powermove” e “freeze”.
Divenne parte integrante della cultura hip-hop, che includeva anche writing, mcing e djing. I primi ballerini, noti come “b-boys” (ragazzi) e “b-girls” (ragazze), si esibivano nelle strade, nei parchi e nelle feste, creando una forma di intrattenimento unica e coinvolgente.
Negli anni ’80, la breakdance iniziò a guadagnare popolarità a livello globale grazie a film, programmi televisivi e tour internazionali di crew di breakdance. La competizione e la creatività all’interno della comunità portarono all’evoluzione di nuovi stili e movimenti, contribuendo a definire l’identità unica di questa forma d’arte.
In origine, la breakdance prende vita nelle strade all’interno dei cosiddetti “cypher”: gruppi di persone che formano cerchi in cui i b-boy si alternano nell’esecuzione delle loro sessioni di ballo. Oltre a essere un momento di espressione e di allenamento, il cypher rappresenta un’opportunità di socializzazione per i giovani. All’interno del cypher, possono emergere sfide individuali o di gruppo, comunemente chiamate “battle”.
In questi anni iniziano a essere organizzati eventi conosciuti come “contest”, in cui b-boy e crew da diverse parti del mondo si sfidano secondo criteri predefiniti. Questi eventi si adattano alle dimensioni dell’occasione. Il cypher e la battle rappresentano una reinterpretazione culturale, poiché trasformano pratiche rituali antiche per adattarle all’ambiente urbano contemporaneo.
Nel corso degli anni, la breakdance ha continuato a svilupparsi e adattarsi alle tendenze culturali e musicali, mantenendo la sua essenza di libertà espressiva e individualità. Oggi, è considerata una forma d’arte rispettata e riconosciuta a livello internazionale, con competizioni, eventi e scuole dedicate a insegnare e preservare questa cultura di strada unica.
La breakdance ha esercitato un’influenza profonda nel mondo contemporaneo, plasmando la cultura popolare, la moda, la musica e l’arte. La sua energia creativa e la sua capacità di unire persone di diverse origini hanno contribuito a rendere la breakdance un simbolo di unità e espressione globale.
In un mondo in cui le barriere culturali spesso dividono le persone, essa agisce come un ponte che collega culture e comunità. Le crew che si esibiscono insieme, sono spesso composte da individui di origini etniche e sociali diverse. Questi gruppi offrono uno spazio di inclusione in cui le differenze sono celebrate e l’arte diventa il mezzo per condividere storie personali e collettive.
Non è solo uno spettacolo visivo, ma anche uno strumento di cambiamento sociale. Attraverso l’arte del movimento, può affrontare temi importanti come l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione. Le performance possono innescare discussioni significative sulla cultura di strada, la storia delle comunità marginalizzate e le sfide che affrontano. Essa spinge le persone a considerare il mondo da diverse prospettive e promuove il dialogo costruttivo.
SIC ha riconosciuto il potenziale unico della breakdance come veicolo per diffondere la cultura di strada. Includendola tra le discipline di cui si occupa, l’organizzazione dimostra il suo impegno a preservare e promuovere le forme d’arte urbane autentiche.
Questa scelta rafforza l’importanza della breakdance come patrimonio culturale, nonché la sua capacità di influenzare positivamente la società.
Per ulteriori informazioni sui corsi, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
-Carmen Diop
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