Street is culture – OpenDay multidisciplinare San Donato di Lecce
Street is culture presenta il prossimo OpenDay multidisciplinare, stavolta a San Donato di Lecce!
📆 Domenica 29 ottobre, dalle ore 10:00, saremo al Pattinodromo – Parco dello sport, della musica e della cultura di San Donato di Lecce (clicca per l’indirizzo).
Street is Culture è un’associazione sportiva dilettantistica con una passione per la diffusione della cultura street attraverso la promozione delle sue molteplici discipline, infatti questo evento eccezionale è progettato per farvi scoprire il meraviglioso mondo street e la passione che lo circonda. Bambini e ragazzi potranno assistere alle dimostrazioni dei nostri istruttori e, soprattutto, avranno l’opportunità di mettersi in gioco e provare loro stessi!
Le discipline previste sono:
- Bmx
- Music Box
- Blading
- Parkour
- Breaking
- Urban Art (l’arte dei graffiti)
- Skateboarding
Potrete trovare maggiori informazioni a riguardo nel nostro sito web, alla pagina dedicata 🔗
Cosa Aspettarvi
Durante la giornata, avrete la possibilità di:
- Provarle Voi Stessi: I nostri istruttori esperti saranno a disposizione per dimostrazioni e per insegnarvi i segreti di discipline come il Parkour, il Breaking, lo Skateboarding e molto altro ancora. Preparatevi a mettervi alla prova!
- Esplorare l’Arte di Strada: avrete modo di immergervi nell’affascinante mondo dell’arte di strada e del graffiti, con dimostrazioni ed esibizioni che vi lasceranno a bocca aperta!
- Assaporare la Musica: la musica è un elemento essenziale della cultura street. Scoprirete come il Djing e la musica da strada sono parte integrante di questo mondo vibrante.
- Scoprire il Vostro Talento: i bambini e i ragazzi potranno esplorare le proprie passioni e talenti in un ambiente divertente e stimolante, ricco di adrenalina. Non vediamo l’ora di scoprirlo insieme a voi!
🌐 Unisciti alla Community: Street is Culture è molto più di un’associazione sportiva. È una comunità, un luogo dove condividere la passione per la street culture. Questo evento è il momento perfetto per entrare a far parte della nostra famiglia.
✅ Partecipazione Gratuita e Accessibile a Tutti
L’OpenDay multidisciplinare è gratuito e aperto a tutte le età, questa giornata è un’occasione straordinaria per connettersi con gli appassionati di street culture, imparare nuove abilità e, soprattutto, divertirsi!
Prenotate il Vostro Posto!
I posti sono limitati, quindi assicuratevi di prenotare il vostro posto in anticipo. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, non esitate a contattarci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com
Non Perdete Questa Occasione!
Vi aspettiamo a braccia aperte per una giornata di divertimento, ispirazione e cultura street. Venite a scoprire il mondo di Street is Culture il 29 ottobre a San Donato di Lecce. Siamo pronti a condividere questa avventura con voi!
Banksy, profeta della street culture
Banksy è il nome d’arte di un leggendario writer britannico, uno dei maggiori esponenti di sempre della urban art, la cui vera identità è ancora oggi sconosciuta.
Sempre squisitamente satirica e sovversiva, la street art di Banksy non nasce mai come semplice risposta ad un’urgenza espressiva qualsiasi: è una vera e propria cosa viva, capace di istigare nella mente dello spettatore profonde domande sul mondo moderno, di farlo riflettere.
Bansky tratta temi come le farraginosità della società occidentale, le atrocità della guerra, il conformismo, le brutalità dei mass media come strumento di propaganda e delle forze dell’ordine come strumento di repressione. La sua opera sembra perennemente alla ricerca delle contraddizioni nascoste della società moderna, delle sue ipocrisie e dei suoi crimini, e tutto ciò usando il linguaggio, l’immaginario e i codici della cultura di massa e della cultura pop.
È famosissimo per il sapiente e ormai inconfondibile uso dello stencil, il principale strumento pittorico nel suo arsenale, utilissimo per poter realizzare i suoi graffiti molto in fretta e con un’ampia precisione.
Banksy è anche in aperta polemica con il mondo della diffusione tradizionale dell’arte ed in particolare con la mentalità dei magnati dell’arte. Molte sue opere alludono a ciò e spesso Banksy è solito appenderle clandestinamente nelle gallerie d’arte più famose del mondo, con gran clamore mediatico volta per volta.
Nonostante Banksy sia un nome ormai conosciuto in tutto il mondo e la sua arte celebrata e rinomata nella cultura pop così come in quella accademica, il misterioso writer di Bristol ha sempre preferito l’anonimato: come se non volesse attribuire a quelle opere una faccia, un volto, il pensiero di qualcuno con un nome ed un cognome, bensì piuttosto renderle il pensiero inespresso di una generazione, la voce latente di un popolo insoddisfatto, un vero e proprio profeta della street culture.
Mente e corpo in armonia
Lo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale. L’efficace impatto psicologico dello sport, spesso sottovalutato, si estende ben oltre il terreno di gioco, regalando benefici duraturi e molteplici. In questa prospettiva, Street Is Culture ha deliberatamente scelto di puntare sulla sinergia tra sport e mente, impiegando l’attività sportiva come strumento per favorire un benessere sia mentale che culturale.
Un notevole vantaggio psicologico offerto dallo sport è la sua capacità di mitigare lo stress e migliorare il benessere emotivo. L’esercizio fisico induce ilLo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale.Lo sport, un campo di esperienza che va oltre il semplice esercizio fisico, assume un ruolo significativo nel promuovere il benessere mentale. rilascio di endorfine, anche chiamate “ormoni della felicità”, che generano sensazioni di euforia e benessere. Questo processo naturale agisce come un antidoto all’ansia e al disagio emotivo, costituendo un reale strumento per affrontare con maggiore positività le sfide quotidiane.
Il conseguimento degli obiettivi sportivi, che variano dall’aumento delle proprie prestazioni personali al raggiungimento di traguardi competitivi, concorre a costruire una maggiore fiducia in sé stessi. Gli atleti imparano a superare ostacoli e a constatare che il loro impegno si traduce in risultati tangibili, creando un senso di soddisfazione personale che si riflette anche in altre sfere della vita.
Inoltre l’ingresso nell’ambito sportivo spesso richiede di affrontare situazioni di pressione e ansia legate alle prestazioni. Grazie a queste esperienze, gli atleti sviluppano competenze per affrontare in maniera più efficace l’ansia. Questa capacità si estende ben oltre il mondo sportivo, migliorando la loro abilità di affrontare situazioni stressanti nella quotidianità.
L’impegno sportivo richiede una concentrazione intensa e una focalizzazione sull’obiettivo. Gli atleti imparano a filtrare le distrazioni e a mantenere l’attenzione saldamente centrata sulla situazione attuale. Questa abilità si riflette positivamente in altri contesti come lo studio e il lavoro, migliorando l’efficienza e la qualità delle prestazioni.
La partecipazione a squadre sportive o gruppi di allenamento facilita la costruzione di relazioni sociali di rilevanza. Gli atleti sviluppano un senso di appartenenza e amicizia con i compagni di squadra, dando origine a una rete di supporto sociale che contribuisce al benessere emotivo.
L’adesione all’attività sportiva richiede pianificazione e costanza nell’adempimento agli impegni di allenamento. Questo processo contribuisce a sviluppare l’autodisciplina e a perfezionare la gestione del tempo, competenze che risultano preziose in ogni ambito della vita.
In un’epoca in cui il focus sulla salute mentale è più fondamentale che mai, Street Is Culture ha scelto saggiamente di sfruttare l’intrinseca connessione tra sport e benessere psicologico. Questa integrazione crea un terreno fertile per rafforzare la fiducia in sé stessi, stabilire legami sociali e gestire le emozioni. Attraverso questa scelta strategica, dimostra una consapevolezza dell’immensa potenzialità di un approccio attivo alla vita all’interno del contesto della cultura di strada, contribuendo al benessere sia fisico che mentale delle persone.
Se desideri ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo magid@streetisculture.com.
-Carmen Diop
Urban art: dai graffiti all’arte di protesta
L’urban art è un fenomeno complesso e caleidoscopico: come si può racchiudere in una sola definizione?
L’unico massimo comun denominatore che è possibile trovare, plausibilmente, è quello dell’urgenza dell’espressione artistica come rivendicazione sociale. Il resto è gradito, ma sempre opzionale.
Partiamoci dalle basi: la forma di urban art più famosa esistente è il graffitismo. Il graffitismo è una forma di pittura murale diffusa ovunque, e consiste principalmente nel dipingere il proprio nome d’arte, in gergo “tag”, in maniere esteticamente eccentriche sui muri del tessuto urbano.
Le tecniche sono svariate, e comprendono l’uso di bombolette spray, stencils, aerografi, acrilici, poster e virtualmente ogni strumento artistico che possa essere usato in maniera abbastanza rapida ed incisiva.
Questa però è solo la forma più elementare del fenomeno. Il graffitismo stesso ha molte sfumature. In primo luogo, è spesso una importante voce dei quartieri periferici delle metropoli, dove la cultura della strada e la sua espressione come graffitismo diventano una sola cosa.
Ma ogni graffitaro, a prescindere dalla sua inclinazione, cerca di sviluppare uno stile e una personalità tutta sua, in modo da distinguersi nei panorami della urban art e creare un suo “marchio”.
Questa ricerca artistica è spesso stata così potente da emancipare l’arte di strada dalle sue origini graffitare e rendere questa forma artistica non più un puro capriccio estetico, ma una tradizione che cerca di esprimere un messaggio, spesso sociale, politico o comunque di contestazione.
Banksy è un famosissimo esempio di ciò: i suoi lavori di protesta contro l’omologazione dell’establishment sono ormai immediatamente riconoscibili nella mentalità collettiva. È spontanea l’associazione alla rivendicazione della libertà d’espressione, al pacifismo o all’unicità e poliedricità di ogni essere umano.
La street art, in questo modo, si pone in polemica più o meno aperta con l’élite e contro il mondo della conformazione, sia essa conformazione artistica (il mondo delle gallerie d’arte, ad esempio), morale o politica.
Seguendo questa evoluzione, ci si accorge facilmente che la urban art è un fenomeno ampio e vasto, che va dal mondo (meno consapevole ma sicuramente più a stretto contatto con le radici culturali del fenomeno) dei tag alle più consce rivendicazioni morali ed umane di un fenomeno che conta tra le sue fila anche capisaldi accettati dell’arte moderna come Banksy o Keith Haring.
E tornando alla domanda originale: è possibile darne una definizione unica? Forse no, ma forse l’unica cosa che sta dietro ai tag dei graffitari di periferia quanto alle opere di Banksy è la rivendicazione del diritto all’urgenza espressiva per se stessi quanto per il mondo intero.
Street Is Culture offre splendidi corsi sull’argomento, il cui scopo è insegnare ai ragazzi quest’arte in maniera funzionale ed espressiva!
Per ulteriori informazioni, contattaci al numero 3518531072 o scrivici all’indirizzo magid@streetisculture.com.
BMX come stile di vita
La BMX, il cui acronimo sta per Bicycle Motocross e dove la X sta appunto per cross, è una disciplina che nasce alla fine degli anni sessanta negli Stati Uniti, a sud della California, e che si diffonderà poi nel resto del mondo nel decennio successivo. Nasce come “figlia” del motocross e viene poi riconosciuta dal FCI (Federazione ciclistica Italiana) e dall’ UCI (Union Cycliste Internationale), dal 2008 è stata ufficialmente inserita nelle discipline olimpiche.
BMX è uno sport che consiste in uno sprint iniziale su una pista lunga 300-400 metri circa, dove la rampa di partenza è rialzata e la pista è piena di curve paraboliche con un’alternanza media di 4 rettilinei, sui quali sono presenti solitamente 10-15 ostacoli posizionati lungo il percorso. Il tempo medio di percorrenza va tra i 35 e i 50 secondi. Ovviamente l’obiettivo è percorrere questa pista nel minor tempo possibile.
Nelle gare di BMX si sfidano otto piloti per volta. Nella rampa inclinata all’inizio della pista è installato un cancello automatico, il quale attraverso un dispositivo automatizzato (voice box) si apre quando gli viene dato l’ordine di partenza.
I materiali di cui sono composte sono acciaio al cromo-molibdeno e leghe ad alta resistenza. Le bici hanno una sola marcia, ma il vero particolare che le caratterizza sono i larghi manubri, pensati così proprio per garantire più stabilità ed equilibrio e permettere anche di sopportare meglio l’impatto dei salti.
Per praticare questo sport è necessario munirsi di protezioni come ginocchiere, casco, guanti, gomitiere, per limitare il rischio abrasioni o ferite date da eventuali cadute.
Non è solo uno sport divertente, in realtà muoversi bene su una BMX richiede molta tecnica, precisione ed equilibrio, che non tutti hanno. La velocità non è sempre la qualità più importante, da qui sono nate anche le versioni freestyle della disciplina.
La diramazione chiamata Park, ad esempio, è una variazione nata perché vengono usate infrastrutture di qualsiasi altezza. La variante street invece, consiste nel compiere acrobazie sfruttando l’arredo urbano come panchine, scale, etc. La Dirt, viene giudicata in base alla fantasia che l’atleta ha nel creare continue acrobazie particolari.
Come per le altre discipline di SIC, la BMX non è solo uno sport ma uno stile di vita, un modo di esprimersi artistico che mette in connessione gli atleti, che anche se si esibiscono individualmente infatti, sono legati tra loro dallo stesso modo di pensare e di vivere la vita.
Per ulteriori informazioni sui corsi, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
Lo Streetball: una variante libera e creativa del Basket
Il basket è uno sport amato in tutto il mondo, ma ci sono variazioni e adattamenti che lo rendono ancora più emozionante e libero. Uno di questi è lo streetball, una variante giocata su strada o in spazi aperti, che si discosta dalle regole rigide del basket tradizionale.
Per la sua versatilità e per il contesto in cui è nata e si pratica, la disciplina viene inserita tra le otto a cui Street Is Culture dedica corsi per i ragazzi al fine di metterli in connessione con una cultura urbana innovativa.
È un’arte espressiva che fonde talento, creatività e spirito di comunità. Questa particolare disciplina, nata in contesti urbani e spesso giocata su campi improvvisati, ha conquistato il cuore di molti appassionati in tutto il mondo. Con il tempo è riuscito a superare i confini del gioco e diventare una vera e propria cultura trasversale.
Le origini della disciplina sono profondamente legate alla cultura urbana. Nasce nei quartieri delle grandi città, dove i giovani giocano a basket per strada, dando vita a un’esperienza ludica informale e senza regole rigide. Questa pratica ha consentito a molte comunità di sviluppare una propria identità, contribuendo a creare legami sociali e a promuovere la coesione tra i giovani.
Una delle caratteristiche distintive dello streetball è la sua natura creativa e la libera espressione. Gli atleti di strada hanno la possibilità di esibirsi con stili di gioco unici e spettacolari, mescolando passi acrobatici, dribbling innovativi e tiri audaci. La strada diventa il palcoscenico per la loro arte, e ogni partita è un’opportunità per mostrare il proprio talento e creatività.
Lo streetball si contraddistingue per il campo da gioco informale, spesso situato in strade, campi pubblici o cortili. A differenza delle arene ufficiali del basket, lo streetball non ha linee di campo rigidamente definite, ma si adatta alle caratteristiche dell’ambiente circostante. Anche questa libertà permette ai giocatori di sfruttare al meglio gli spazi e di adattarsi alle situazioni con creatività.
Le squadre di streetball sono generalmente composte da 3 a 5 giocatori per lato, anche se la dimensione può variare a seconda delle circostanze. Questa riduzione del numero di giocatori rende le partite più dinamiche, facendo emergere abilità individuali e connessioni di squadra più strette. La passione e l’impegno dei giocatori si concentrano su ogni singola azione, creando una competizione intensa e coinvolgente.
I punti vengono assegnati allo stesso modo del basket tradizionale, con canestri da 2 e 3 punti, ma le regole sui falli sono meno rigide. In molte partite, viene applicato il principio del “no blood, no foul”, consentendo un certo livello di contatto fisico finché non causa danni evidenti o ferite.
Infatti, uno degli aspetti distintivi dello streetball è l’autogestione del gioco. Le chiamate dei falli spesso sono lasciate alla discrezione dei giocatori stessi, promuovendo il fair play e la cooperazione. Inoltre, il gioco continua senza pause per i tiri liberi, mantenendo un ritmo fluido.
La creatività è al centro dello streetball, che diventa una disciplina vera e propria e si distacca presto dall’essere considerata soltanto una variante del basket tradizionale, proprio grazie alla libertà nell’azione di gioco.
La disciplina, inoltre, abbraccia l’inclusione e celebra la diversità. È un ambiente aperto a tutti, indipendentemente dall’età, sesso o background sociale. Questa apertura ha contribuito a rompere le barriere sociali e a creare spazi di incontro e interazione tra persone di diverse culture e provenienze. Lo streetball unisce le persone e promuove una vera e propria fratellanza.
Per questo motivo, oltre al puro divertimento e all’aspetto competitivo, lo streetball ha dimostrato di avere un impatto sociale significativo. In molti quartieri svantaggiati, il gioco di strada ha fornito un’alternativa positiva alle attività poco sane, contribuendo a tenere i giovani lontani dalla strada e dai rischi associati. Molti progetti sociali e associazioni hanno incorporato lo streetball come strumento per promuovere l’inclusione sociale e la cooperazione tra i giovani.
Inoltre, internet e i social media hanno amplificato l’impatto dello streetball, trasformandolo in una comunità globale. Video e clip di partite spettacolari si diffondono velocemente, consentendo a giocatori e appassionati di condividere la passione per questo sport a livello mondiale. Campionati e tornei internazionali riuniscono giocatori provenienti da diverse parti del globo, creando un senso di unità e competizione a livello internazionale.
In definitiva, lo streetball è una celebrazione della cultura del basket, un’opportunità per giocatori di tutte le età e livelli di esperienza di condividere la loro passione per questo sport e di divertirsi insieme, senza vincoli, sulle strade e negli spazi aperti di tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni sui corsi, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
- Pubblicato il streetart, streetball
Esprimi te stesso in modo alternativo
La collaborazione tra Street is culture e progetto A ha dato vita a 32 centri estivi nel comune di Milano, laboratori di urban culture. Particolarmente interessati ad essi sono i bambini e i ragazzi che si impegnano in due delle nostre innovative discipline, Parkour e Breakdance. I nostri istruttori, esperti e qualificati, sono impiegati ogni giorno nei centri più numerosi.
Il progetto A fin dalla sua costituzione mette al centro della propria attività il benessere dei minori, interessandosi inizialmente a bambini e giovani a rischio di marginalità, per poi estendere il proprio intervento nelle scuole (assistenza educativa scolastica, sportelli di consulenza, psico-pedagogica, centri estivi e animazione extrascolastica) e nell’area minori e famiglie (interventi di educativa domiciliare, tutela minori, comunità educative residenziali, centri diurni).
A proposito di centri estivi a Milano, questi hanno al durata di trenta giorni in cui vengono svolte attività sia all’interno che all’esterno (ore 8:30- 16:30), e le attività sono tra le più varie; artistiche, ricreative, sportive, ludiche, etc.
Abbiamo conosciuto meglio due istruttori di discipline alternative quali, Breakdance e Parkour.
Il primo si chiama Andrea ed è un ballerino di breakdance che frequenta l’accademia di hip-hop ma studia da anni la disciplina del breaking direttamente dalla strada con i suoi amici. Dopo essersi trasferito a Milano ha deciso di restarci per intraprendere il percorso dei centri estivi.
Come dice Andrea: “Il primo giorno come insegnante è sempre speciale”, questo perché i bambini riescono a vivere anche il temutissimo momento del cypher (un cerchio in cui si balla uno alla volta) con estrema energia positiva, mettendosi in gioco per dimostrare la loro vera essenza. Dopo aver spiegato i passi basilari e aver estasiato i bambini con un’esibizione del maestro fatta di un two step attaccato ad un backspin, per poi passare da uno shoulder freeze ad un baby freeze, si passa alla creazione di una coreografia.
“La bellezza di lavorare in centri estivi con i bambini è quella di capire quanto sia importante guardare il mondo con occhi colmi di speranza, sorpresa e determinazione”.
Per quanto riguarda il parkour, l’istruttore è Raoul, un ragazzo che ogni giorno della settimana è presente in un centro estivo diverso, è attento a seguire i ragazzi in questa disciplina in modo sicuro, eseguendo movimenti basilari e adatti alla loro condizione psicomotoria. Si inizia con un movimento preparatorio e propedeutico ad una serie di movimenti che verranno dopo, ovvero la quadrupedia; cioè fare camminare i bambini per terra facendo un percorso precedentemente preparato da lui.
I ragazzi che partecipano possono avere varie età, dai 6 agli 11 anni circa, questo significa che per ognuno di essi Raoul modifica la metodologia. Più grandi sono i ragazzi più si aumentano le difficoltà in quanto hanno già sviluppato una coordinazione e una psicomotricità maggiore.
“L’obiettivo principale è quello di far divertire i bambini e di aumentare la loro autostima e la loro percezione dello spazio, attraverso la ripetizione di schemi motori naturali di cui però, negli anni, abbiamo diminuito l’uso. Un altro obiettivo è quello di insegnare loro il gesto tecnico di ogni movimento”.
L’importanza di questi centri estivi è quella di far sperimentare ai bambini discipline nuove che gli permettano di esprimere se stessi in modo alternativo e nel modo più affine al proprio essere, oltre che chiaramente un momento di condivisione dove si impara a stare in gruppo e ad essere un gruppo!
Se vorresti sapere qualcosa in più contattaci al 351 673 4178 o scrivici su corsi@streetisculture.com
- Pubblicato il BLOG, breakdance, Chi Siamo, parkour
Arte e Sport nel Centro Diurno Polifunzionale di Lecce
Nel Centro Diurno Polifunzionale di Lecce, situato in Via Siracusa 125, si è appena conclusa un’attività molto interessante, che ha coinvolto i ragazzi minori in carico ai servizi sociali. I centri polifunzionali svolgono un ruolo importante nell’accoglienza e nel supporto di questi giovani, offrendo loro un ambiente sicuro e stimolante per il loro sviluppo.
Recentemente, il team dell’Italian Camp di Napoli, un partner con cui Street Is Culture aveva collaborato per il progetto di Base comune, ha realizzato il progetto “Officine del Mezzogiorno”, una serie di attività pensate per questi ragazzi. La chiusura delle attività era prevista per il 30 giugno, ma il desiderio di offrire loro ulteriori opportunità sportive ha spinto Italian Camp a prendere in considerazione nuove proposte.
Sotto la loro richiesta, SIC ha prontamente elaborato un programma di attività che avrebbe avuto luogo dal 26 giugno al 30 giugno, da lunedì a venerdì, per un totale di cinque giorni. Per garantire un’esperienza completa, abbiamo coinvolto un totale di quattro istruttori esperti, che si sarebbero dedicati a due discipline diverse: break dance e urban art.
La break dance ha offerto ai ragazzi l’opportunità di scoprire e apprendere le basi di questa disciplina energica e coinvolgente. Attraverso lezioni strutturate, hanno imparato i movimenti fondamentali, l’esecuzione di sequenze coreografiche e l’importanza della musica e del ritmo nella disciplina. Gli istruttori hanno fornito supporto costante, incoraggiando la creatività e la fiducia dei partecipanti.
Parallelamente, l’urban art ha dato loro l’opportunità di esprimere la propria creatività attraverso la realizzazione di opere d’arte su due pannelli che sarebbero stati successivamente esposti nel centro. I ragazzi hanno lavorato a stretto contatto con gli istruttori, imparando le tecniche di base e sviluppando le proprie abilità artistiche.
Questa attività ha permesso loro di sperimentare diverse forme di espressione artistica e di lasciare un’impronta duratura nel Centro Diurno Polifunzionale di Lecce. Alla fine delle cinque giornate, i ragazzi avevano non solo acquisito nuove competenze nella break dance e nell’urban art, ma avevano anche consolidato i legami tra di loro e con gli istruttori. Le attività sportive e artistiche hanno favorito la coesione di gruppo, la fiducia reciproca e lo sviluppo delle capacità sociali. Oltre a ciò, i due pannelli realizzati con impegno e passione rappresentano un ricordo tangibile di questa esperienza unica.
È stata un’occasione preziosa per crescere, imparare e divertirsi. Grazie alla collaborazione tra i due partner, siamo riusciti a proporre ai ragazzi un’esperienza coinvolgente che ha promosso lo sviluppo personale, l’arte e lo sport.
Se fai parte di un’associazione o un ente sociale e vorresti collaborare con noi contattaci al 351 673 4178 o alla mail segreteria@streetisculture.com.
-Carmen Diop
Street Is Culture: laboratori di Urban Art all’IPM di Catanzaro
Street is Culture, grazie alla sua capillare distribuzione in tutta Italia, riesce ad operare in realtà ed in ambiti diversificati.
Oltre a promuovere le proprie attività nelle scuole si propone di organizzare laboratori e corsi in diversi IPM d’Italia. È il caso dell’IPM di Catanzaro, in cui si è tenuto un laboratorio di Urban art, nell’ambito della progettualità denominata “Street is culture”.
A cura del laboratorio troviamo Ilario Parentela, in arte Punch311, nato a Catanzaro nel 1989. Ilario si occupa di attività di decoro urbano per la riqualificazione di posti abbandonati o degradati e dipinti su qualsiasi superficie: quadri, ritratti, installazioni e cura di esterni ed interni.
Il suo legame con l’arte di strada inizia prestissimo, già nel 2005, quando assiste, nella propria città, ad un evento di graffiti e street-art in cui rimane tanto affascinato da decidere di entrare proprio in quel mondo.
Dal 2009 in poi infatti si è attivamente occupato dell’arricchimento artistico in tutte le sue forme.
Ed è proprio Ilario a parlarci della sua esperienza all’interno dell’IPM di Catanzaro.
“Durante gli ultimi mesi del 2022 sono stato contattato da Street Is Culture. E’ stato un grande piacere ricevere una loro comunicazione; anche perché, dopo un breve colloquio, ho promosso a pieno il loro progetto“.
All’interno dell’iniziativa il suo ruolo è stato quello di istruttore.
Gli sono state affidate due classi. Il laboratorio, ci spiega Ilario, si è suddiviso in due momenti. Il primo momento è stato dedicato interamente alla conoscenza dei ragazzi con l’istruttore e viceversa. Una presentazione, insomma, finalizzata alla nascita di una connessione autentica e alla formazione di un gruppo, una crew in cui ogni ragazzo avrebbe potuto sentirsi a proprio agio.
Solo in un secondo momento Ilario ha invitato i ragazzi a disegnare ed esprimersi.
“Mentre spiegavo il tutto mettevo in sottofondo un po’ di musica hip hop, rap e video di graffiti, street art e musei, perché dovevano semplicemente rilassarsi e disegnare tutto ciò che passava loro per la testa. Non dovevano preoccuparsi “del bello” perché alla fine dipende sempre in che modo la si guarda una cosa, tutto è soggettivo in ambito artistico“.
Non è passato molto tempo e i ragazzi, seppure inizialmente timidi, erano già completamente catturati dell’attività e avevano perso la cognizione del tempo.
A fine lezione Ilario ha invitato tutti i ragazzi a notare che nonostante gli strumenti fossero esattamente gli stessi per tutti, erano presenti stili e scelte di colorazione diverse, a sottolineare la diversità dell’espressione di ogni ragazzo presente.
“Fu così che iniziò il mio percorso con loro”. Un percorso iniziato a gennaio e finito a fine marzo 2023, che ha impegnato i ragazzi per tre ore al giorno, con due incontri settimanali e che prevedeva un filone teorico ed uno pratico, per una formazione quanto più possibile completa. A conclusione dell’intero laboratorio è stato realizzato un grande murales esterno, all’interno del cortile dell’IPM, in cui sono stati ovviamente coinvolti tutti i ragazzi.
“La soddisfazione più grande non è stato tanto donargli la mia conoscenza, ma essere cresciuto grazie a loro. In questo percorso, seguendoli da vicino ed ascoltandoli, mi hanno fatto “vedere” tramite i loro discorsi una piccola parte di un mondo che non conoscevo”.
Se desideri ulteriori informazioni, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
Un linguaggio d’arte moderna: La Street Art
Street is Culture è un’associazione che oltre a promuovere e diffondere la cultura e l’amore per delle discipline alternative, quali parkour, skateboarding, Blanding, BMX, Breaking, Streetbal e Djing, si occupa della riqualificazione di spazi urbani degradati. A questo proposito si parla di Street Art.
Quest’ultima infatti è una forma d’arte, per così dire “moderna” che si è diffusa maggiormente nell’ultimo decennio e che per sua definizione dev’essere realizzata in luoghi pubblici dove normalmente non verrebbero realizzate forme d’arte, come ad esempio muri o piazze.
In passato la Street Art nasce con il graffitismo negli anni Cinquanta ed era un movimento di protesta giovanile. Solo di recente è stata riconosciuta come forma d’arte a tutti gli effetti e quindi è stata valorizzata, differenziandosi dal graffitismo che invece è più concentrato sulle tecniche del writing.
Le opere di questo genere sono entrate a far parte della nostra quotidianità, riuscendo ad influenzare ed a creare tendenze. Grazie allo sviluppo dei social media questa diversa forma d’arte è diventata spesso “virale”, incontrando il consenso di milioni di persone in tutto il mondo che condividono in tempo reale sui loro profili i messaggi rappresentati.
Molto spesso gli artisti impregnano le loro opere di concetti, valori, messaggi di denuncia, in particolare contro le ingiustizie della società moderna.
La Street Art si caratterizza per l’utilizzo di diverse tecniche come la pittura, le applicazioni di materiali (piastrelle, adesivi), la vernice spray e la scultura in alcuni casi. I vari tipi di opere possono essere murales, pencil, sticker e poster.
Ogni forma d’arte è un modo di comunicare, e questo SIC lo sa bene, per questo incoraggia i ragazzi ad esprimersi attraverso lo sport e l’arte, attivando dei corsi volti all’aggregazione e al coinvolgimento di tutto il tessuto urbano.
Se desideri ulteriori informazioni, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
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