Il progetto A fin dalla sua costituzione mette al centro della propria attività il benessere dei minori, interessandosi inizialmente a bambini e giovani a rischio di marginalità, per poi estendere il proprio intervento nelle scuole (assistenza educativa scolastica, sportelli di consulenza, psico-pedagogica, centri estivi e animazione extrascolastica) e nell’area minori e famiglie (interventi di educativa domiciliare, tutela minori, comunità educative residenziali, centri diurni).
A proposito di centri estivi a Milano, questi hanno al durata di trenta giorni in cui vengono svolte attività sia all’interno che all’esterno (ore 8:30- 16:30), e le attività sono tra le più varie; artistiche, ricreative, sportive, ludiche, etc.
Abbiamo conosciuto meglio due istruttori di discipline alternative quali, Breakdance e Parkour.
Il primo si chiama Andrea ed è un ballerino di breakdance che frequenta l’accademia di hip-hop ma studia da anni la disciplina del breaking direttamente dalla strada con i suoi amici. Dopo essersi trasferito a Milano ha deciso di restarci per intraprendere il percorso dei centri estivi.
Come dice Andrea: “Il primo giorno come insegnante è sempre speciale”, questo perché i bambini riescono a vivere anche il temutissimo momento del cypher (un cerchio in cui si balla uno alla volta) con estrema energia positiva, mettendosi in gioco per dimostrare la loro vera essenza. Dopo aver spiegato i passi basilari e aver estasiato i bambini con un’esibizione del maestro fatta di un two step attaccato ad un backspin, per poi passare da uno shoulder freeze ad un baby freeze, si passa alla creazione di una coreografia.
“La bellezza di lavorare in centri estivi con i bambini è quella di capire quanto sia importante guardare il mondo con occhi colmi di speranza, sorpresa e determinazione”.
Per quanto riguarda il parkour, l’istruttore è Raoul, un ragazzo che ogni giorno della settimana è presente in un centro estivo diverso, è attento a seguire i ragazzi in questa disciplina in modo sicuro, eseguendo movimenti basilari e adatti alla loro condizione psicomotoria. Si inizia con un movimento preparatorio e propedeutico ad una serie di movimenti che verranno dopo, ovvero la quadrupedia; cioè fare camminare i bambini per terra facendo un percorso precedentemente preparato da lui.
I ragazzi che partecipano possono avere varie età, dai 6 agli 11 anni circa, questo significa che per ognuno di essi Raoul modifica la metodologia. Più grandi sono i ragazzi più si aumentano le difficoltà in quanto hanno già sviluppato una coordinazione e una psicomotricità maggiore.
“L’obiettivo principale è quello di far divertire i bambini e di aumentare la loro autostima e la loro percezione dello spazio, attraverso la ripetizione di schemi motori naturali di cui però, negli anni, abbiamo diminuito l’uso. Un altro obiettivo è quello di insegnare loro il gesto tecnico di ogni movimento”.
L’importanza di questi centri estivi è quella di far sperimentare ai bambini discipline nuove che gli permettano di esprimere se stessi in modo alternativo e nel modo più affine al proprio essere, oltre che chiaramente un momento di condivisione dove si impara a stare in gruppo e ad essere un gruppo!
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