Nelle strade caotiche delle città moderne, un’arte unica e avvincente emerge come simbolo di libertà, espressione individuale e connessione con l’ambiente urbano circostante. Questa arte è il parkour, una disciplina di movimento che affascina e ispira, spingendo gli atleti a superare ostacoli fisici e mentali in modo fluido e creativo. E proprio questa connessione tra il parkour e la cultura di strada ha attirato l’attenzione di Street is Culture, portando alla sua scelta come disciplina di cui si occupa.
Il parkour, originariamente noto come “l’arte dell’attraversamento” e arrivato in Italia nel 2005, è nato negli anni ’80 in Francia. Affonda le sue radici nel “metodo naturale” di Georges Hébert, un ufficiale di marina francese del Novecento. Questo approccio rivoluzionario all’addestramento delle truppe si basava sulla semplice ma potente premessa: “Essere forti per essere utili”. Il metodo hébertiano si focalizzava su un concetto chiave: allenare un individuo attraverso movimenti naturali che lui stesso sapeva eseguire, in risposta alle situazioni che la natura o l’ambiente gli presentavano.
David Belle, figlio di un pompiere parigino addestrato con il metodo Hébert, ha portato questa pratica al parkour. Gli atleti di parkour, noti come tracciatori, si muovono agilmente in ambienti complessi, adattando il corpo al contesto, senza apparecchiature, cercando il percorso più veloce ed efficiente. I tracciatori utilizzano il proprio corpo per superare ostacoli come muri, recinzioni, ringhiere e qualsiasi altra superficie disponibile, con una combinazione di salti, arrampicate e rotazioni.
Il repertorio del parkour comprende corsa, arrampicata, oscillazione, volteggio, salto e altri movimenti, scelti in base alla situazione.
Il parkour è molto più di una semplice attività fisica: è un modo di vedere e sfruttare lo spazio circostante in modo creativo e funzionale. Ma il parkour è anche un’arte mentale, poiché richiede concentrazione, coraggio e la capacità di superare le paure interiori. Gli atleti si sfidano costantemente a spingersi oltre i propri limiti, ad affrontare le proprie insicurezze e a sviluppare una fiducia in se stessi che si riflette sia nel movimento che nella vita di tutti i giorni.
La scelta di Street is Culture è radicata in vari motivi significativi.
In primo luogo, il parkour incarna perfettamente i valori di espressione creativa e individuale che l’associazione promuove. Gli atleti di parkour trasformano l’ambiente urbano in un palcoscenico dinamico in cui la loro abilità e stile personale possono brillare. Ogni movimento diventa un’opera d’arte in sé, una forma di autoespressione attraverso il corpo e il movimento fluido.
In secondo luogo, la disciplina rispecchia l’adattabilità e la resilienza richieste nella vita di strada. Così come gli artisti di strada si adattano alle sfide e alle opportunità che la città offre, i tracciatori affrontano ostacoli imprevisti e trasformano gli impedimenti in opportunità di movimento. Questa capacità di adattarsi e reagire riflette la mentalità dell’artista di strada, che trova ispirazione nell’ambiente circostante.
Infine, rappresenta rappresenta una connessione profonda con lo spazio urbano e le comunità che lo abitano. Gli atleti di parkour sviluppano una consapevolezza unica del loro ambiente, esplorando angoli nascosti e spazi trascurati. Questo approccio consente loro di riscoprire e riappropriarsi della città in modi che risuonano con l’obiettivo di SIC di rivelare le diverse sfaccettature della cultura urbana.
Il desiderio è quello di celebrare l’arte e la creatività nelle strade, riconoscendo il potenziale unico del parkour nell’esprimere la cultura urbana in tutte le sue forme dinamiche.
Per ulteriori informazioni sui corsi, contattaci al numero 3516734178 o scrivici all’indirizzo corsi@streetisculture.com.
-Carmen Diop