Jodi Natoli è un pattinatore di 36 anni con una passione contagiosa per questo sport.
Nato a Palermo negli anni ’80, un’epoca d’oro per lo sport in questa città, ha respirato l’aria vibrante di una comunità appassionata di pattinatori. Le strade erano il loro campo di gioco e le rampe improvvisate il loro palcoscenico. È stata questa atmosfera unica a catturare il cuore di Jodi e a innescare una passione destinata a durare una vita intera.
Grazie alla presenza della madre in Svizzera, Jodi ha avuto l’opportunità di esplorare skate park di ogni tipo e dimensione, nutrendo così la sua passione e la sua ambizione. Queste esperienze hanno contribuito a mantenere vivo il fuoco della sua passione anche quando con il passare del tempo lo sport è diventato di nicchia.
Jodi ha infatti trascorso una parte significativa della sua vita a Barcellona, dove dal 2014 al 2024, ha dedicato dieci preziosi anni alla competizione e all’allenamento intenso, emergendo come una figura rispettata nel mondo del pattinaggio.
Durante il suo soggiorno a Barcellona, Jodi non si è limitato a perfezionare le sue abilità personali. Ha condiviso la sua esperienza con importanti pattinatori di fama mondiale come Carlos Bernal e ha guidato giovani aspiranti pattinatori, attraverso il duro lavoro e l’impegno richiesto per eccellere in questo sport. Neanche il periodo pandemico ha frenato la sua dedizione: ha istruito e ispirato una squadra di piccoli talenti emergenti, trasformando le loro speranze in realtà.
Tra i momenti più gratificanti della sua carriera, Jodi ricorda con orgoglio le sfide superate e i traguardi raggiunti. Ma più significativo di tutto è stato il ruolo che lo sport ha giocato nella sua vita personale.
“A me lo sport ha salvato la vita” dice sorridente, per lui il pattinaggio non è stato solo un passatempo o un’attività fisica, ma una fonte di forza e stabilità mentale, ha tenuto Jodi lontano da situazioni pericolose e ha alimentato la sua sete di adrenalina in modo sano e positivo.
Ora, mentre si prepara a iniziare la sua carriera come istruttore di pattinaggio presso SIC, Jodi è determinato a trasmettere la sua passione alle future generazioni. Per lui, questo non è solo un lavoro, ma una missione: “Preservare e diffondere la bellezza e l’emozione del pattinaggio”. In un’Italia dove mancano strutture e istituti dedicati a questo sport, Jodi vede il suo ruolo come catalizzatore per una rinascita del pattinaggio. Particolarmente interessante è la sua risposta quando gli viene chiesta un esperienza negativa del pattinaggio:
“Quella negativa sono le ossa rotte” ci racconta ridendo mentre mostra il mignolo inclinato, “Questo non è nulla rispetto al dover stare lontano dallo sport che amo a causa degli infortuni”.
Anche se gli incidenti e le ossa rotte sono stati parte integrante del suo percorso, Jodi non ha mai permesso che queste esperienze negative offuscassero il suo amore per lo sport. Ogni volta che si lancia sulla pista, è guidato dalla gioia e dall’entusiasmo che solo il pattinaggio può offrire.
E mentre guarda gli occhi dei giovani pieni di ammirazione, sa che sta trasmettendo qualcosa di prezioso: una passione che durerà per generazioni.