Street is Culture è sinonimo di crescita. Infatti con i suoi laboratori educativi basati sull’attività sportiva, ha spronato i ragazzi dell’USSM di Messina a mettersi in discussione e responsabilizzarsi.
L’esperienza è stata possibile grazie al finanziamento approvato dal Ministero della Giustizia, Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e alla collaborazione con la direttrice Maria Palella e la Referente Ministeriale Irene D’Arrigo.
Tre le discipline coinvolte: Parkour, Breakdance e Urban Art.
Parkour con Simone Salvatore Radici
“Il processo di apprendimento è stato graduale, sempre in crescita, condiviso da tutti.”
– Simone Salvatore Radici, istruttore di parkour.
Suddiviso in due o tre incontri settimanali, il corso di parkour ha ottenuto risultati molto positivi.
Ha stimolato i ragazzi a capire l’importanza dei rapporti interpersonali, sensibilizzandoli al rispetto delle regole e al sostegno reciproco.
Hanno superato ogni divergenza riuscendo a condividere un momento di svago e apprendimento di nuovi valori che Salvatore spera possano interiorizzare e tenere cari nel loro percorso di vita.
Breakdance con Alessandra Occhino
“L’ultimo incontro che ho avuto con i ragazzi e gli educatori ha racchiuso per me tutto il senso dei nostri appuntamenti e della relazione che siamo riusciti ad instaurare, fatta di fiducia e di rispetto, fondamentali per potersi lasciar andare e uscire dalla zona di comfort.”
– Alessandra Occhino, istruttrice di breakdance.
Il laboratorio di breaking ha lasciato ad Alessandra un ricordo importante, fatto dello stupore e dell’impegno messo dai ragazzi in questa esperienza.
Prima di tutto nel lato sportivo e successivamente nell’interesse dimostrato verso la grande storia che si cela dietro a questa disciplina.
I ragazzi stessi si sono esposti, esprimendo opinioni talvolta contrastanti, che hanno portato alla condivisione di pensieri e dibattiti per nulla scontati, creando importanti momenti di crescita personale e sociale.
Urban Art con Nicolò Amato
“Da parte dei ragazzi c’è stata una grandissima partecipazione e voglia di voler fare, di imparare.”
– Nicolò Amato, istruttore di Urban Art.
Il murales intitolato “I Figli della Luna” è frutto del laboratorio di Urban Art, in cui le emozioni dei ragazzi hanno giocato un ruolo centrale.
Questi infatti si sono immedesimati in una fase lunare, quella che, nel momento della creazione dell’opera, rispecchiava maggiormente il loro stato d’animo.
L’insegnamento più grande è stato quindi quello di imparare, attraverso l’arte, a gestire le proprie emozioni, senza farsi trasportare dalle influenze esterne.
È stato fatto un lavoro di educazione emotiva, che ha portato ad una interazione notevole da parte dei ragazzi: si sono messi in gioco, hanno appreso l’importanza di riconoscere le proprie emozioni e a valorizzarle senza esserne schiavi.
L’esperienza ha impressionato positivamente Nicolò, per questo si augura di aver trasmesso valori che i giovani partecipanti coltiveranno in futuro.
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