Presentiamo Mario Puglisi che ha 30 anni e metà della quale passata praticando prima breakdance, poi parkour e freerunning.
Appassionato pioniere che, quando usare gli ostacoli urbani e naturali era malvisto, superava le barriere culturali proponendo performance pubbliche a feste di paese, fiere e partecipando a interviste televisive e spot. Essendo uno dei primi arrivati nella disciplina è diventato uno dei referenti principali nel territorio monzese e in brianza, arrivando fino a Milano.
Comincia ad insegnare breakdance nel 2007 in palestra, quando non era necessaria tanta formalità ed ottiene il certificato di istruttore nel 2014 dal CONI. Quest’anno il corso non si propone però continua ad allenarsi e ad insegnare. Fonda il gruppo SKPK (skulls p-key) e in diversi corsi cerca di trasmettere la sua passione per parkour, freerunning e tricking. I primi corsi di Parkour iniziarono nel 2012, attualmente insegna in diverse palestre ad Arcore, Oreno, Merate e Busnago, con allievi che vanno da una fascia d’età amplia, dai 6 anni agli under 30.
Insomma un pezzo da novanta che è tassello fondamentale per interagire con le nuove leve, che Remo Scalia, ballerino di breakdance, ha saputo intercettare tra i suoi contatti.
Un giorno si incontrano, Mario e Remo, e parlano del progetto Street is Culture, progetto ideato da Magid Motamedian, che vuole rivitalizzare Milano con eventi che promuovano attività di sport urbano in ognuno dei 9 quartieri incentivando i giovani a partecipare per scoprire unicità e benefici che queste discipline possono dimostrare.
Mario sentendosi chiamato si arruola, posizionandosi nell’area che più semplicemente gli compete, il coordinatore dello Street Team, ovvero degli altri giovani collaboratori responsabili per lo sviluppo delle sei discipline a livello organizzativo e di social media. Attualmente è già operativo e si sta incaricando anche di rappresentare a Milano l’organizzazione e nei termini burocratici il progetto.
Grazie per il grande impegno e la passione.
Giulia Caccin